Scegliere la carta adatta al proprio progetto non è sempre difficile
Ci avete fatto caso? Anche se ormai nel nostro quotidiano siamo totalmente immersi nel digitale, non riusciamo ad abbandonare la stampa su carta. Nonostante tutte le app, i data cloud e l’internet of things, libri ed e-book continuano a coesistere in armonia. D’altronde la carta è un materiale versatile e di largo consumo che ci accompagna in tutto il corso della nostra vita fin dalla primissima infanzia. Il foglio, nonostante il suo essere sottile, possiede una sua fisicità che ci è famigliare e a cui non vogliamo rinunciare.
Ma quanto ne sappiamo sulle principali tipologie di carta e sulle loro caratteristiche?
COME DISTINGUERE LA CARTA USOMANO DALLA PATINATA
La carta vergine viene prodotta con pasta legno ottenuta tramite macinazione della corteccia degli alberi (in prevalenza abete e betulla), ma anche con altre fibre vegetali come lino, canapa o cotone.
Le fibre vengono separate chimicamente in fase acquosa e dopo essere stato miscelato con collanti e ossidi sbiancanti, l’impasto viene pressato e asciugato nella macchina continua, dove prende forma il foglio steso vero e proprio. La carta viene quindi calandrata, cioè fatta passare in rulli orizzontali che le conferiscono la finitura superficiale, e avvolta in bobine, per poi passare alle lavorazioni di rifinitura.
La carta patinata viene spalmata con un una miscela fluida di pigmenti, leganti e additivi dall’elevato indice di rifrazione. La patinatura, che può essere lucida o opaca, oltre a lisciare la superficie della carta serve a ridurre la penetrazione dell’inchiostro in modo che le immagini stampate risultino più nitide e i colori più brillanti. Non a caso la carta patinata viene da sempre utilizzata soprattutto nelle riviste, dove sono le foto a farla da padrone.
Al contrario la carta usomano, rimanendo naturalmente porosa, assorbe di più l’inchiostro e in fase di stampa i colori risultano meno vividi, ma è anche più gradevole a livello tattile.
E se ci fosse una carta che unisce le caratteristiche della patinata opaca e dell’usomano?
PATINATA MAGNO VOLUME: UNA VERA CARTA “DI SPESSORE”
Facciamo un passo indietro.
La grammatura della carta è il rapporto tra il peso della carta e la sua superficie e si misura in grammi su metro quadrato (g/m2). Un foglio di semplice carta da fotocopie ha una grammatura che varia dai 60 ai 90 g/m2, mentre un cartoncino possiede una grammatura che va dai 200 fino ai 400g/m2.
Non sempre a una grammatura più alta corrisponde uno spessore maggiore. Quest’ultimo infatti può variare a seconda del materiale impiegato nella fabbricazione della carta o del tipo di lavorazione.
Il volume, detto anche “bulk” o “mano della carta”, è il rapporto tra lo spessore del foglio e la sua grammatura che indica il suo apprezzamento al tocco e la sua consistenza. Ed è qui che la Magno Volume, nuova arrivata nel campionario Skillpress, rivela la sua caratteristica principale (quando si dice nomen omen…): non essendo calandrata, possiede uno spessore e un volume maggiore rispetto alle normali carte patinate.
Magno Volume si pone quindi come un “ibrido” tra patinata opaca e usomano: la patinatura garantisce colori brillanti e una splendida resa cromatica e allo stesso tempo ne guadagna la tattilità della carta tra le dita.
Inoltre ha un bianco naturale e un alto livello di opacità, quindi se stampata fronte e retro non si rischia che le immagini si intravvedano in trasparenza.
Magno Volume dà il meglio di sé nella stampa di elaborati importanti e con tante immagini: cataloghi aziendali, tesi di laurea, libri fotografici, portfoli artistici. Sceglila se desideri una carta sostanziosa che dia più valore ai tuoi rilegati: sfogliarli sarà davvero appagante non solo per gli occhi, ma anche per il tatto.