Semi nelle carte da gioco: impariamo a conoscerli

Storia e caratteristiche dei semi nelle carte da gioco

Esistono diverse tipologie di semi delle carte da gioco, che differiscono per oggetti rappresentati, forme e colori; questi simboli si sono evoluti, seguendo le mode delle varie epoche.
Le carte da gioco sono tessere di forma rettangolare (rotonde, in India) realizzate in cartoncino. Sono spesso plastificate o verniciate, le loro piccole dimensioni le rendono tascabili e vengono utilizzate per praticare svariati giochi.
Esse risalgono a tempi antichi ma sono ancora un oggetto molto utilizzato, soprattutto in compagnia, grazie agli innumerevoli passatempi esistenti.
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LE ORIGINI

L’origine delle carte da gioco non è ancora conosciuta ma il loro uso sembra risalente al popolo cinese, ai tempi dell’invenzione della carta (forse intorno al X secolo) e i tre semi originari erano rappresentati da ideogrammi con numeri da 2 a 9.
In Europa, le prime testimonianze di tessere rettangolari dipinte si hanno nel Basso Medioevo grazie agli scambi con i Mamelucchi egiziani alla fine del XIV secolo; in quell’epoca le carte avevano già assunto una forma molto simile a quella odierna, con mazzi contenenti 52 tessere suddivise in quattro simboli: Jawkân (bastoni da polo), Darâhim (denari), Suyûf (spade) e Tûmân (coppe). Ogni seme era suddiviso in dieci carte, numerate da 1 a 10, e tre figure di corte chiamate malik (re), nā'ib malik (viceré) e thānī nā'ib (secondo viceré).
Nel XV secolo, le carte da gioco europee non differivano di molto nella struttura rispetto a quelle dei Mamelucchi; la differenza sostanziale la facevano le immagini raffigurate: era importante rappresentare le famiglie reali europee e i loro vassalli, originariamente "re", "cavalieri" e "servi" (poi diventati “fanti”).

I SEMI DELLE CARTE DA GIOCO
Ad oggi, esistono differenti varietà di semi e un’infinità di utilizzi e di giochi ma anche di grafiche, colori e temi. Le carte da gioco sono ormai un’eredità culturale che si passa di generazione in generazione e che resiste, nonostante tutto, all’avvento della tecnologia.

Semi francesi


I semi delle carte da gioco francesi sono quelli più diffusi, anche grazie al loro ampio utilizzo nel poker.
I quattro segni come sono conosciuti oggi (cuori, quadri, picche e fiori) hanno avuto origine in Francia nel 1480 circa e sembra siano stati scelti perché erano più semplici ed economici da riprodurre rispetto a immagini più dettagliate.
Pare che il trèfle (trifoglio) e il pique (picche) siano stati ispirati rispettivamente dalla ghianda  e dalla foglia dei semi tedeschi.
I simboli francesi sono stati adottati anche in Inghilterra. Quest’ultima, però, li ha nominati in modo differente: hearts (cuori), clubs (bastoni per nominare i fiori), spades (vanghe per indicare le picche) e diamonds (quadri).
 
Semi germanici




Le carte tedesche, austriache e svizzere hanno tra di loro un aspetto diverso. Nella Germania settentrionale sono in uso carte di modello francese mentre nella Germania del sud, nell'Austria, nell'Alto Adige sono diffusi i mazzi tradizionali con cuori, campanelli, foglie e ghiande (che sostituiscono rispettivamente cuori, quadri, picche e fiori). Si usano anche in altre aree d'Italia, dove sono presenti minoranze di lingua tedesca come nella Valcanale (in Friuli Venezia Giulia), dove si gioca a "Schnaps", variante più semplice del tipico gioco austriaco "Bauernschnapsen".


Semi latini


Le carte da gioco italiane seconda della regione e fanno uso di un mix di semi: italiani, spagnoli, francesi o tedeschi.
In generale, i simboli latini (quindi quelli spagnoli, portoghesi e italiani) utilizzano gli stessi tipi di segni (bastoni, spade, denari e coppe) ma si differenziano per le diverse grafiche e per la disposizione di bastoni e spade all’interno della carta. Ad esempio, nei semi spagnoli e portoghesi le spade sono dritte, mentre in quelli italiani le spade sono ricurve.


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